Sara De Deo (Basement Magazine), @ Ergo Sum

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icon3  view post Posted on 6/7/2008, 00:57
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GugolRep

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HIP HOP IN EDICOLA PARTE 2:
BASEMENT MAGAZINE, RIVOLUZIONE DIGITALE

Scritto da Marco "Dj Kamo" Scopesi - Full Clip Team

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Dato l'interesse per l'articolo sullo storico magazine Hip Hop Aelle, abbiamo deciso di parlare dei mezzi stampa che l' Hip Hop ha oggi per parlare ai suoi fruitori. Durante la nostra chiacchierata con Paola "ZKR" Zukar abbiamo parlato di Basement, notissimo mensile Hip Hop dei nostri giorni che ha scelto di diventare la prima realtà editoriale italiana in digitale, dotata di un impatto grafico da paura e firme illustri, da Gennaio 2008 é scaricabile gratuitamente dalla rete.

Si tratta di un'applicazione che può essere letta da ogni computer (Mac o Pc) e permette di sfogliare le pagine come se si trattasse di un giornale cartaceo anche senza essere connessi ad internet, inoltre permette di visitare i links agli argomenti trattati e consente di ascoltare tracce audio promo. Sara De Deo non é alle prime armi nel campo dell'editoria, vanta un esperienza decennale con Defrag, storico magazine dedicato all'aerosol art definito da uno dei maggiori quotidiani italiani "la bibbia dell'arte urbana" e distribuito ufficialmente in tutto il mondo (per info: www.defragmag.com).


SARA DE DEO (Basement Magazine)

Basement è pubblicato da Move Editore, un media italiano indipendente attivo da 11 anni nel campo della cultura urbana, é nata nel gennaio del 2006 come bimestrale e ben presto ha conquistato la fama di essere la più importante pubblicazione di settore.Sono fiera di poter lavorare con quello che é attualmente l'unico editore Hip Hop italiano: Francesco Galluppi. Ideatore e fondatore di una realtà indipendente che negli anni è cresciuta soprattutto grazie alla sua passione, il coraggio ed i suoi sforzi imprenditoriali. Queste fondamenta hanno permesso la crescita di una redazione, che si é arricchita nel corso di ogni uscita. Naturalmente lo staff può contare sulla presenza del Direttore Responsabile Marco Di Battista e da un nutrito numero di collaboratori sparsi in giro per la penisola.

- Dopo una permanenza in edicola avete scelto il formato digitale, perché questa decisione?

La redazione di Basement ha deciso di essere la prima a percorrere il futuro del mercato editoriale; ossia la trasformazione da cartaceo a digitale. L'Editore e lo staff sono da sempre molto attenti ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei lettori, in particolare quelli delle nuove generazioni.Osservando attentamente le abitudini e le esigenze del pubblico, abbiamo notato quanto la fruizione di notizie e materiale informativo fosse cambiato rispetto a 11 anni fa. Quando realtà come world wide web, telefonia mobile, musica digitale, intrattenimento satellitare e canali musicali erano ancora un miraggio per il nostro paese.Nel 2008 i ragazzi non guardano la Tv ma YouTube, non leggono i giornali cartacei ma Google news, blog, forum ed altri portali di settore, non chiacchierano più a telefono ma tramite Skype...Basement è prima di tutto un magazine d'informazione e oggi come oggi le news hanno senso solo se veloci, chiare, fruibili dal maggior numero di persone possibili, condivise dagli utenti e interfacciate da un contenuto multimediale.Ecco quindi la nascita di Basement digitale, che cavalca perfettamente queste esigenze, in linea anche con il resto del mercato straniero. Che lo staff di Basement non perde mai di vista.

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- Che riscontri avete avuto in termini di airplay?

Un successo oltre ogni più rosea aspettativa! Sia in termini di pubblico che sotto il punto di vista commerciale. A testimonianza che l'informazione digitale ha un futuro anche sotto il profilo economico.Dobbiamo veramente ringraziare i lettori che continuano a credere nella nostra serietà d'intenti (il numero di gennaio è stato downlodato 51.126 volte!!) e gli inserzionisti, che hanno sostenuto questa rivoluzione editoriale investendo sul magazine, consentendoci di proseguire con il lavoro. Inoltre la veste digitale ci ha permesso di arricchire il magazine di contenuti impensabili su formato cartaceo (audio e video). E le sorprese per il futuro sono ancora molte!

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- Anche te, come Paola, hai un forte background Hip Hop, gli Intro di Basement sia ora che prima quando usciva in edicola (ricordo in particolare il primo) sono il manifesto di una persona che ama questa cultura e cerca di portarla "to the next level" puoi parlarci del tuo percorso?

Sono lieta che la passione per questo movimento culturale traspaia dai miei "intro" e fa altrettanto piacere quando si avvicina il mio nome a quello di Paola Zukar, per la quale ho sempre avuto stima sin dai tempi di Aelle. Gli "intro" sono un buon modo di rompere il ghiaccio e stabilire un contatto diretto con i lettori. Nel resto del magazine preferisco defilarmi a favore dei contenuti, degli artisti o dei dischi. Sarebbe veramente oltraggioso nei loro confronti diventare la protagonista dei pezzi che li riguardano.In merito al mio percorso: è infondo quello di molti altri appassionati di musica urban e cultura Hip Hop e parte negli anni '90. Un pezzo di Mary J Blige, un wildstyle su un treno in corsa, il primo freestyle di un amico, il footwork di un b-boy e poi come tanti pezzetti di un puzzle che magicamente si incastrano insieme. Un giorno hai il quadro completo e tu, che ti ci specchi dentro. L'Hip Hop mi ha dato la possibilità di esprimere tutta la creatività, la voglia di vivere e comunicare che avevo dentro, senza fissare paletti di classe, provenienza o portafoglio. Mi ha dato qualcosa in cui credere e lottare, una passione ad animare la mia gioventù. Quando per la necessità di scrivere, anche di Hip Hop, diventa predominante, la passione da sola non basta.Per entrare a far parte di una redazione o concretizzare un qualsiasi obiettivo nella vita, ci vuole una dose illimitata di volontà, coraggio, sacrificio, lavoro costante e perseveranza.Non ho mai avuto nessun tipo di favoritismo, raccomandazione o intercessione parentale. Tutto ciò che ho conquistato è stato grazie a "sangue e sudore".In questa realtà profondamente machista in cui la tendenza è sempre rivolta a buttarti giù, sono estremamente fiera della credibilità e dei risultati personali ottenuti sin'ora. Ci sono ancora tanti chilometri da macinare ma sono sicura che grazie al sostegno dello staff di Basement, nessun passo andra mai a vuoto.


- Come sta l'Hip Hop oggi? Come possiamo sopravvire a questo nuovo "crollo" o quantomeno limitare i danni?

Credo che sia stupido e controproducente fasciarsi il capo prima di romperselo.Vogliamo dare un'intera scena per sconfitta solo perché ci sono 4 rappers sotto contratto e il resto é underground? Ma se abbiamo più artisti che pubblico pagante! Il primo favore che possiamo fare alla scena è smettere di parlare di "crollo", perché sarà la prima scusa con cui giustificherà la sua inesperienza o i suoi fallimenti. Addossando la colpa alle major, alla Tv, alle radio e alla stampa generica...o quel che peggio al pubblico stesso. La prima questione che urge risolvere é il conflitto col denaro. I soldi fanno girare l'economia mondiale, volete che non faccia funzionare la scena Hip Hop italiana? Non é sbagliato desiderare di guadagnare di più, di vendere la propria musica, suonare in giro per l'Italia e creare un circuito in cui si possa vivere della propria passione.Altrimenti torniamo tutti a registrare cassettine casalinghe e cantare da soli davanti allo specchio. La scena ha bisogno di figure professionali che abbiano voglia di crescere, lavorare, imparare e sacrificarsi per gettare delle basi solide. L'Hip Hop italiano ha bisogno di giornalisti seri, direttori artistici professionali, imprenditori musicali, agenzie di spettacolo, pr e molto altro. Quando possibile bisogna partecipare ai concerti e non parlo solo del pubblico di appassionati ma anche degli artisti che non sono stati chiamati ad esibirsi, i quali potrebbero supportare la serata locale e i colleghi. Creando una catena di sostegno vicendevole.La verità che da soli non si va da nessuna parte.Uniti si può fare molto di più, perché la comunione d'intenti rende più forti.E' difficile fa convivere e conciliare più teste, anche molto diverse tra loro, verissimo, ma in questo momento sono tutti sulla stessa barca. Se affonda, non c'é scampo per nessuno.Ultima ma non meno importante, bisogna sostenere la stampa di settore! Perchè svolge una funzione determinante per la diffusione di questo genere musicale e la promozione degli artisti. Contribuendo a sviluppare quel senso critico che fa crescere in qualità il materiale proposto e quella sana competizione che non guasta mai.




FONTE: www.ergosumpress.com
 
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view post Posted on 20/9/2008, 14:53
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